Descrizione
La Storia dell’Omega Speedmaster comincia nel 1957 ad opera di Claude Ballot.
Nasce la prima versione dello Speedmaster.
Questo modello è stato commercializzato con la referenza CK 2915 e non riportava ancora sul quadrante la scritta “Professional”.
Il cronografo, con diametro della cassa di 39 mm, si caratterizzava per il quadrante nero con indicazione cronografica ad 1/5 di secondo e quadrantini dei minuti, ore e secondi continui in bianco.
Il movimento a carica manuale utilizzato è l’ evoluzione del cal. “27CHRO C12”, meglio conosciuto come calibro Omega 321.
Il significato della sigla originaria si può analizzare nel seguente modo: il “27” sta per 27 mm, ovvero il diametro; “CHRO” indica la funzione cronografica, mentre “C12” indica che l’orologio ha un contatore crono a 12 ore.
Nel 1959 questo modello subì una sensibile modifica, tanto che fu adottata una nuova referenza: la “CK 2998”.
Il diametro della cassa diventa 40 mm, vengono adottati degli o-ring ai pulsanti cronografici, mentre le sfere tipo “broad arrow” vengono sostituite da sfere di forma “dauphine”.
Si trattava del modello oggetto dei primi test effettuati dalla Nasa.
Nasce il Moonwatch
Proprio in seguito all’esito positivo di tali prove e la successiva qualificazione per i voli spaziali nel 1966 venne aggiunta sul quadrante la parola “Professional”, in onore al primo utilizzo professionale durante la passeggiata spaziale di Ed White.
Il modello prese successivamente anche il numero di referenza 145.012.
Nel 1963, con la ref. ST 105.012, la casa adotta una forma asimmetrica con lo scopo di offrire una maggiore protezione alla corona ed ai pulsanti cronografici.
Nel 1968, nella ref. ST 145.022, il cal. Omega 321 (che secondo Omega è stato prodotto in 40.800 esemplari con un seriale che arriva a26,4 milioni) viene sostituito dal cal. Omega 861.
Esistono comunque Speedmaster prodotti a partire dal 1966 con la referenza 145.003, sul quadrante dei quali non compare ancora la scritta “Professional”.
Sono stati adottati però sia la lunetta in alluminio con scala tachimetrica su base “1.000” a fondo nero, che il quadrante nero identico all’attuale.
A quanto risulta, i primi esemplari forniti nel 1965 avevano indici e lancette trattati al “Radium”.
Nel 196 lo Speedmaster venne utilizzato durante la spedizione diretta al Polo Nord denominata “Plasted”, della durata di 42 giorni e durante la quale i cronografi utilizzati vengono esposti a temperature fino a -52 gradi.
Lo Speedmaster e la Nasa
Benché la Storia dell’Omega Speedmaster sia una storia conosciuta da molti appassionati, vale la pena di ricordarla brevemente.
Nel 1964 due tecnici della Nasa in incognito si recano da Corrigan’s, il più rinomato negoziante d’orologi di Huston, per acquistare cinque cronografi di marche diverse.
I cronografi sono sottoposti ad una serie di duri test che vengono superati da un orologio soltanto.
Si tratta dello Speedmaster Professional, un cronografo da polso prodotto dal 1959 dalla Omega Watch Company di Bienne in Svizzera: amagnetico, impermeabile ed antiurto, probabilmente il cronografo più testato al mondo, che dopo oltre 30 anni è ancora attuale ed è passato indenne attraverso il tempo e le mode divenendo un classico.